Al di là dell’8 marzo – Adele Cambria

Ricordi Adele la sera del tuo compleanno com’eri bella ed elegante? Proprio come piaceva a te: curata, vestita di un abitino giapponese verde smeraldo con fiori arancioni, le scarpe nere col solito tacco….vanitosa, “sciantosa”, frizzante.
I tuoi occhi verdi brillavano.
Sul tuo terrazzo la vista era meravigliosa: il Gianicolo, Trastevere in lontananza, il Tevere, i ponti e il tuo discorrere fluido, colto e sempre ironico.
Ottant’anni compivi piccola fata, e ridevi a rammentare quando a Roma negli anni ’50 per strada ti sussurravano: “a fata, piccola fata!”.

E non capivi ma presto hai compreso: bella ragazza, piccola ma bella!Andavano di pari passo i tuoi interessi, la tua professione e la tua vanità.
A volte non veniva compresa, a volte sembrava troppo. Invece era un tuo modo, un tuo essere piena di colori, di sciarpe, di orecchini vistosi, di enormi collane e deliziosi cappellini.

Hai insegnato che conta ben altro: il tuo passo svelto quando inseguivi operai in sciopero, il tuo andare a Reggio Calabria durante la rivolta, prendere l’aereo per assistere al matrimonio di Grace Kelly e il Principe Ranieri.

Sei stata tutto questo e per tutte noi ha tenuto coraggio, tenacia e grandezza. E mentre ti penso e scrivo, sto qui a vederti con gli occhi e sentire la tua voce che mi racconta ancora di questa o quella storia mentre metto ordine fra i tuoi libri e i tuoi appunti e mi perdo nei tuoi ricordi. Come allora oggi, grazie.

Gabriella Gianfelici 

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Domenica 5 marzo, a Reggio Emilia, nell’ambito della rassegna Trecentosessantacinque giorni donna del Comune di Reggio Emilia, le associazioni Exosphere e Eutopia-Rigenerazioni Territoriali ricordano Adele Cambria, una delle grandi madri del giornalismo e della testimonianza femminista del nostro Paese, insieme a Oriana Fallaci e Camilla Cederna.

Nata a Reggio Calabria , classe 1931, voce ribelle, giornalista, scrittrice, autrice di teatro ed anche di televisione, perfino attrice in alcuni film di Pier Paolo Pasolini, è stata anche  cofondatrice di  Rivolta Femminile e la piccola casa editrice ad esso collegata e di Noi Donne. Nel 1972, presta la sua firma  al giornale di Lotta Continua, diretto da Adriano Sofri, che doveva però avvalersi di direttori responsabili iscritti all’Albo professionale, dimettendosi all’indomani dell’uccisione del commissario Luigi Calabresi,  per forte dissenso dell’editoriale comparso in prima pagina. Uno dei suoi ultimi libri è l’autobiografia  “Nove dimissioni e mezzo – l’Italia vista da una cronista ribelle” in cui scorrono “mezzo secolo di cronaca, di personaggi, di processi e di spettacolo, e d’impegno quotidiano. (S. Mazzocchi). Adele Cambria è scomparsa a Roma, la città dove viveva dal 1956 il 5 novembre dello scorso anno.

I suoi libri saranno custoditi da Archivia, la biblioteca centro di documentazione della Casa delle Donne di Roma, per volontà della scrittrice. Una piccola parte dei suoi libri di poesia, donati a Gabriella Gianfelici, la curatrice del suo archivio personale, sono stati portati al fondo di poesia Exosphere di via Selo a Reggio Emilia.

 

 

 

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