Dal patrimonio poetico femminile, due autrici fra ‘Cinquecento e ‘Seicento agli antipodi dell’Europa, Anne Collins e Selvaggia Bracalli Bracciolini. Sono due poete diversissime fra loro per scrittura ed ispirazione. La prima, Anne Collins, è un nome che si trova su un titolo a capo pagina di un libro antico e raro intitolato “Divine Song and Meditations” stampato in Inghilterra nel 1653. Di lei si sa solo che ha scritto molti dei versi dei libri durante una lunga malattia, come spiega nel prologo del libro. La sua scrittura è leggera e piena di grazia religiosa, con metafore immediatamente riconducibili alla bibliografia testamentaria. L’altra autrice è nata a Pistoia nel XV secolo nella famiglia Bracalli. Di lei si sa che scrisse delle poesie in Volgare durante la prima metà del secolo e che andò in sposa nel 1534 ad un certo Guglielmo Bracciolini. Il suo metro è cantato in un sonetto laico che chiama a testimoniare allegorie classiche per il posto del mondo del femminile.
THE SOUL’S HOME
di Anne Collins
Such is the force of each created thing
that it no solid happiness can bring
which to our mind can give contentment sound;
For, like as Noah’s dove no succours found
Till she return’d to him that sent her out
Just so, the souk in vain may seek about
For rest or satisfaction any where,
Save in his presence who hath sent here here;
Yea though all eartly glories should unite
their pomp and spendour to give such delight,
yet could they no more sound contentmente bring
than star-light can make grass or flower sping.
LA CASA DELL’ANIMA
(trad. Simonetta Sambiase)
Tale è la forza di ogni cosa creata
che non c’è vera felicità ad esser portata
a quelle nostre anime che possono profondamente sentire.
Perché, come la colomba di Noe che non trovò soccorso
fin a che non ritornò a colui che là mandò via
sappiate che, inutilmente l’anima può cercare
pace o soddisfazioni in tutti i luoghi della terra
la salvezza è nella presenza di chi l’ha mandata ad errare
Si anche se tutta la gloria terrestre si unisse
al fasto e allo splendore , che tutto facesse delizia
ancora nulla potrebbe portarci il suono della gioia
che la luce delle stelle fa germogliare dall’erba o dai fiori.
* ringrazio della consulenza sulla traduzione
Lia Aurioso e Anna Maria De Rosa
BEN TI PUOI DIR FELICE
di Selvaggia Bracalli Bracciolini
Ben ti puoi dir felice, e al mondo sola
Patria, che nel tuo nido alberghi tale
ingegno, e di beltà immortale,
di cui su in ciel l’eterna fama vola,
tal che a Minerva il seggio, e il nome inuola,
a lei d’ogni virtù essendo uguale;
né te di cupido arco, né strale,
che pudicizia in lei tiene norma e scuola.
Questa è degna di lode e di trofei,
che la sua grazia, e il chiaro suo splendore
gli uomini vince al mondo; e in ciel gli dei
e però fide mie compagne e sorelle,
rallegriamoci con Flora per costei
del sesso femminile gloria e onore .